Illuminazione di emergenza
Art. 35 cpv. 2 OPI
L’illuminazione di emergenza è prevista per i casi in cui venga a mancare l’illuminazione artificiale ordinaria e per questo viene alimentata in modo indipendente rispetto all’illuminazione artificiale ordinaria.
I criteri per l’illuminazione di emergenza sono elencati dettagliatamente nella norma SN EN 1838 (vedi complemento).
- L’impianto di illuminazione di emergenza devono attivarsi automaticamente quando viene meno la fonte energetica che alimenta l’illuminazione ordinaria.
- In caso di guasto dell'impianto elettrico generale, l'illuminazione di emergenza deve consentire di lasciare un luogo in tutta sicurezza
- L’autonomia dell’illuminazione di sicurezza deve essere sufficiente ad eliminare il pericolo o a portare a termine un’operazione di soccorso.
- L’illuminamento deve soddisfare i requisiti della norma EN 1838 (vedi complemento) affinché sia possibile
- vedere gli oggetti e riconoscere i segnali di soccorso,
- terminare senza pericolo i processi di lavoro,
- evacuare le zone di pericolo.
- L’abbagliamento dovuto all’illuminazione di emergenza va evitato e per questo sono previste luminanze massime a seconda dell’altezza di un punto luce dal pavimento. L’indice di resa cromatica di una lampada deve essere almeno di 40 Ra affinché sia possibile riconoscere i colori di sicurezza.
- Per l’illuminazione antipanico o l’illuminazione delle vie di fuga deve essere possibile raggiungere in 5 secondi il 50% dell’illuminamento richiesto e in 60 secondi l’illuminamento di emergenza completo.
- Sui posti di lavoro esposti a particolari pericoli l’illuminamento richiesto deve essere sempre presente oppure deve essere ottenuto in 0,5 secondi.
Per la segnaletica di sicurezza (ad es. vie di fuga e pronto soccorso) sono previsti requisiti specifici relativi alla loro visibilità e individuazione: la visibilità della segnalazione deve essere sempre garantita. L’illuminazione di emergenza deve essere regolarmente sottoposta a manutenzione e la sua funzionalità va testata!